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IL RE DEI PAVONI

A cena con Pirandello

 

Con questa fiaba la compagnia Pilar Ternera inizia il percorso Fiabeitaliane.
L’esigenza di lavorare sul proprio patrimonio artistico nasce dalla voglia di esplorarestorie poco conosciute, ma altamente affascinanti e coinvolgentidella nostra letteratura. La principessa, protagonista della fiaba, vuol sposare un principe diverso da quello proposto dalla famiglia reale. La sua determinazione la porterà fino in Perù dove alla fine regnerà sul regno dei Pavoni.
La fiaba, con una grande potenza visiva, è un invito al rispetto delle diversità e all’incontro con l’altro e a mettersi in viaggio per aprirsi allo sconosciuto e allo straniero.
Una fiaba che, nonostante i suoi anni, è fortemente attuale e che è importante raccontare ancora.

 

da Fiabe Italiane di Italo Calvino

Con: Silvia Lemmi, Marco Fiorentini e Francesco Cortoni

Costumi e oggetti di scena Giordana Vassena e Francesca Lombardi

Luci Filippo Conti

Regia di Francesco Cortoni

Una produzione Pilar Ternera/NTC

 

Durata 50'

Fascia d'età dai 5 anni

 

VENASDEABBABELE

A cena con Pirandello

 

“Venasdeabbabele” è un poema teatrale: un’originale scrittura scenica cresciuta sulla base dei racconti popolari della Sardegna. Testi poetici e canti si innestano su una partitura di azione e dialoghi con musiche dal vivo e immagini video.
Nello spiazzamento temporale della fiaba e la crudeltà del racconto popolare, l’acqua trova voce e si fa personaggio attraverso la performance, con le problematiche attuali ad essa legate.
Nella scena, il protagonista compie un viaggio tra l’onirico e l’immaginario alla ricerca di un’acqua che corrisponda alle agognate caratteristiche di salubrità, nutrimento e vita. Il percorso che l’uomo compie, si fa ora comico ora grottesco per divenire simbolicamente e drammaticamente reale.
Nella scrittura scenica, lingua e cultura popolare, sintesi poetica e musicale interagiscono per dare vita a una proposta di drammaturgia sarda contemporanea, innestandosi così in maniera simbolica e con un taglio scenico moderno sulla tradizione culturale della poesia e del racconto popolare della Sardegna.
"Venasdeabbabele" trova lo spazio espressivo ideale nei luoghi e siti archeologici in cui l’acqua ha avuto e ha ancora un senso profondo di dispensatrice di vita materiale e spirituale.

 

Scrittura scenica, maschere, regia Giampietro Orrù

Testi poetici e canti Anna Cristina Serra

Con: Maura Grussu, Nanni Melis, Rossano Orrù

Musiche di e con Veronica Maccioni, Ottavio Farci

Una produzione Fueddu e Gestu Teatro

 

Fascia d'età giovani e adulti

 

CAMMINA... CAMMINA... LUCERTOLINA

Cammina cammina lucertolina ok

 

Quando le lucertole si crogiolano al sole, le lumache dormono al riparo di alberi e cespugli o sotto terra. Lucertole e lumache non si incontreranno mai?
Lucertolina si crogiola al sole, di pietra in pietra gioca e danza, ma ecco all’improvviso il tempo muta d’umore, il cielo si oscura e la pioggia battente costringe lucertolina a cercare riparo. Intanto una lenta lumaca ride sorniona lasciando una scia brillante lungo la strada, lei è al riparo nella sua casa ambulante. Una tana fra i sassi offre riparo alla lucertolina bagnata, che però ha paura. Si trova forse nella casa di un topo o di un pericoloso serpente? Poi in fondo al riparo una voce lontana, come un richiamo la attira e lucertolina curiosa si lascia guidare, laggiù c’è un segreto che non vogliamo rivelare ma…


Nella metafora sulla vita e l’arte contenuta in “Cammina… Cammina… Lucertolina”, vi è una proposta e una possibilità di incontro tra mondi diversi, (simbolicamente quello della lucertola e della lumaca).
Attraverso il linguaggio dell’arte e della poesia, Fueddu e Gestu trasporta la storia di Lucertolina sulla scena ed è gioco, magia di parole, gestualità e musica dal vivo.
Nella rappresentazione indirizzata ai bambini vi è l’utilizzo della lingua sarda insieme a quella italiana e riferimenti alla cultura popolare della Sardegna; suoni e parole che danno un carattere specifico a contenuti universali.

 

da una fiaba di Maria Lai e Giuseppina Cuccu

Drammaturiga, scene e regia Giampietro Orrù

Con: Maura Grussu e Nanni Melis

Musiche di e con Ottavio Farci e Veronica Maccioni

Una produzione Fueddu e Gestu Teatro

 

Durata 50'

Fascia d'età dai 5 anni

 

SUSN

Cammina cammina lucertolina ok

 

Achternbusch scrive Susn nel 1979. Lo costruisce partendo da cinque storie di donna, tratte da romanzi, raccolte di storie e sceneggiature di film dello stesso autore. È incredibile, come queste storie, scritte in periodi diversi, anche lontani nel tempo, diano corpo a un testo dal tessuto assolutamente organico, tanto da farlo sembrare la storia coerente di una donna nei diversi periodi della sua vita.
Un collage tanto abile da non apparire neppure tale.Cinque donne, distanziate da 10 anni di differenza l’una dall’altra. Cinque fasi diverse della vita, cinque crisi diverse, cinque lingue diverse, di uno stesso viaggio: una sconfitta esistenziale.

Quadro I
La giovane Susan, un adolescente, è la prima tappa di una presa di coscienza ed il rifiuto di una tradizione inibente che si perpetua nella chiesa cattolica, nella scuola e nell’educazione familiare.

Quadro II
Una confessione, un fiume inarrestabile di parole sui primi turbamenti sessuali e sul suo fuggire dalle convenzioni.

I suoi turbamenti adolescenziali diventano poi collera di giovane donna illusa di trovare nel partner un interlocutore valido. Il rapporto con l’altro sesso evidenzia la sua incapacità di trovare una collocazione propria ed armonica nell’equilibrio sottile della vita di coppia. Susn rivendica invano la sua identità e le sue energie spirituali saccheggiate dal partner maschile.

Quadro III
Questo monologo finalmente costellato di un martellante “tu ed io”, ribalta la figura tradizionale della “donna-vampiro”.

È Susn ad essere devitalizzata dal vampirismo maschile del partner, che la lascia parlare solo in apparenza, mentre in realtà sia appropria delle sue parole, dei suoi desideri, delle sue rivolte e delle sue speranze.

Dalle parole che le strappa nascerà un nuovo libro. Lui la uccide lentamente per farla diventare una sua opera poetica. Lui scrive, lei soccombe.

Quadro IV
Zittita dallo strapotere del partner e ridotta ad esprimersi in una lingua colorita ed impastata dall’alcool, Susn lancia l’ultima sfida, ormai soltanto con se stessa.

Una donna disperata sperduta tra rimpianti e velleità, cosciente del proprio naufragio e della mancata identità anche professionale, si costruisce una sorta di doppia vita. Il riscatto di chi ha la forza di evadere, almeno nei propri pensieri, di chi si arrocca sull’ultimo baluardo possibile: la propria testa.

Quadro V
Qui Susn ammutolirà per sempre e sarà ancora lui, il partner, lo scrittore, a riprendere la parola e a gestire anche a posteriori la vita di lei: un’ennesima occasione per dimostrare il potere dell’intellettuale che con ricorso alla propria creatività, rivolta e scombina le linee delle vite altrui.

Puzzle di una vita in cui l’azione nasce soltanto dal linguaggio, Susn è un’opera atipica e originale, per la forma con cui prende corpo, ma riconduce a contenuti molto presenti nella drammaturgia tedesca contemporanea, decisamente attenta ai destini femminili. Destini femminili che raramente sono esempi di ripensamento passivo e che, pur nella sconfitta, rimangono sorretti dalla forza proterva del rifiuto, come estrema arma di opposizione.

Lelio Lecis

 

 

di Herbert Achternbusch
traduzione Luisa Gazzero Righi
regia Lelio Lecis

con:
1° e 2°  Susn  –  Julia Pirchl
3°  Susn  –  Roberta Pasquinucci
4° e 5°  Susn  –  Tiziana Martucci
Scrittore  –  Simeone Latini
Prete  –  Roberto Balistreri
1° Figurante  –  Stefano Serpi
Altri figuranti  –  T. Martucci, R. Pasquinucci, R. Balistreri

 Musiche:
The Pixies – Que Sera, Sera (Whatever Will Be, Will Be)
Pink Floyd – Careful With That Axe Eugene
Inntaler Plattler
Margot Eskens – Tiritomba

spazio scenico Valentina Enna
costumi Marco Nateri
video Michele Salimbeni
assistente drammaturgia Julia Pirchl
assistente regia Erika Carta
direzione tecnica Lele Dentoni
assistenti tecnici Nicola Pisano, Roberto Lamonica
assistente costumi Patrizia Vacca

Una produzione AKROAMA T.L.S.

Durata 90'

 

CICATRICI

Cammina cammina lucertolina ok

 

E’ uno spettacolo che parla delle origini del male traendo spunto dal racconto dell’uccisione di Abele da parte di Caino. Tre personaggi in scena, legati fra loro da legami di sangue, raccontano, indipendentemente l’uno dall’altro, le vicissitudini della loro vita.
“Cicatrici” racconta di quelle ferite della vita che non si rimarginano, del dolore e dell’umiliazione, dello sforzo sovrumano che l’uomo compie per sopravvivere ai propri errori e all’orrore delle conseguenze, un tentativo di far prevalere nelle scelte l’amore e avviare un processo di speranza per le generazioni future.
Lo spettacolo trae i tre personaggi protagonisti dal romanzo di Steinbeck “La valle dell’Eden” estrapolandoli dal loro contesto e proiettandoli in uno spazio fra il reale e l’onirico, dove la cornice è ancora una volta il villaggio globale.

 

di Romano Foddai

con: Maria Paola Dessì, Francesco Petretto e Stefano Petretto

collaborazione drammaturgica Renata Molinari

regia Romano Foddai

luci e fonica Emilio Foddai

Una produzione Teatro S'Arza

 

Durata 90'